All’incontro organizzato dai residenti del quartiere di Vicofaro, presso il circolo MCL di Via Borgognoni c’eravamo anche noi. I componenti del comitato e altri residenti, tutti uniti nella comune volontà di recuperare una condizione di normalità, avevano invitato la stampa cittadina per rappresentare di nuovo una situazione che sembra lontana da poter essere risolta e che per loro risulta ormai intollerabile. Nonostante la “liberazione della chiesa”, il trasferimento degli accolti nell’antica chiesetta non ha fatto che peggiorare la situazione a detta del signor Rafanelli,membro del Comitato regolarmente costituito, perché si tratta dello stesso numero di persone che erano già presenti nell’edificio grande, in uno spazio molto più ridotto. Oggi, con molta compostezza, chi ha preso la parola ha chiesto che sia applicata e fatta rispettare la legge anche agli accolti, anche nel contesto disagiato in cui sono costretti a vivere. Il timore dei residenti cresce – ha detto il rappresentante del Comitato – ed è relativo alle possibili reazioni degli ospiti di fronte a richiami a una condotta più civile, come evitare di orinare in pubblico, ma anche verso l’atteggiamento di Don Biancalani che non tollera nessun contraddittorio e minaccia querele a ogni piè sospinto. Altre voci si sono levate a chiedere il rispetto della legge che dovrebbe valere per tutti e che invece viene applicata puntigliosamente, ha raccontato il signor Capecchi, per verificare “se suo figlio può risiedere nella casa dei genitori, un’attenta verifica delle condizioni di residenza del giovane non fa il paio con l’indifferenza con cui a Vicofaro entrano e escono decine di persone senza alcun controllo”. La città è informata della situazione che però grava tutta sul quartiere di Vicofaro, le autorità potrebbero compiere azioni più incisive? I residenti se lo chiedono, continuano ad aspettare risposte che non arrivano e le condizioni degli accolti e dei loro spazi vitali sono sempre più tragiche.