Voto favorevole anche per l’aggiornamento dei criteri generali sull’ordinamento degli uffici e dei servizi
Dopo le comunicazioni, il consiglio comunale di ieri, lunedì 15 gennaio, ha approvato l’atto con il quale, applicando l’articolo 42 del testo unico sulle espropriazioni per pubblica utilità, è stata sancita l’acquisizione a favore del Comune della proprietà di alcuni terreni in via dei Bonechi. Viene chiusa, così, una procedura di esproprio che risale al 2006, quando la strada è stata interessata dal progetto di prolungamento con un nuovo ponte sull’Ombrone.
La delibera è passata con 17 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 9 astenuti (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista, Civici Riformisti) e nessun contrario.
«Si tratta di applicare un articolo previsto dalla normativa sugli espropri – ha evidenziato l’assessore alla viabilità e infrastrutture Alessio Bartolomei – che consente di sanare le espropriazioni fatte in maniera irregolare da parte dell’ente locale. Praticamente a suo tempo la procedura di esproprio non era stata completata con la dovuta attenzione e dunque oggi andiamo a concluderla. Parliamo di una casistica che oggi non potrebbe più verificarsi perché nessuna opera viene più iniziata e realizzata se prima non è stato emesso il decreto di esproprio.»
Sul tema sono intervenuti alcuni consiglieri, tra i quali Cinzia Cerdini, capogruppo della Lega.
«Purtroppo anche oggi ci siamo trovati a dover votare un atto dovuto anche se l’opposizione ha preferito astenersi come se, a non portare a termine l’iter che prevede l’esproprio, fossimo stati noi e non la loro parte politica – ha detto la capogruppo –. Per dimenticanza o negligenza, ci sono famiglie che hanno dovuto aspettare 20 anni per veder sistemata la loro posizione perché, in pratica, è come se avessimo utilizzato i loro beni senza titolo. Ovviamente, l’Ente ha autorità espropriante, ma se l’Ente ha realizzato un’opera pubblica su un terreno privato in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio, l’unica soluzione legale per la pubblica amministrazione è il ricorso all’art. 42 bis. L’importante è che dal 2017 nessun lavoro sia iniziato senza la preventiva emissione del decreto di espropri, perché è fondamentale avere un buon modus operandi, seguendo tutte le regole in modo da non avere futuri aggravi di costi e allungamenti di tempi burocratici.»
A seguire, l’assemblea è passata ad approvare i criteri generali sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, aggiornati e rivisti. Un passaggio, questo, finalizzato a realizzare, nei prossimi mesi, una più completa opera di riordino del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi e degli altri regolamenti espressione dell’autonomia organizzativa del Comune. Il documento si compone di 20 principi e criteri informatori e 5 punti sulla struttura organizzativa; si fonda sui principi di legalità, buon andamento, imparzialità, economicità, efficienza, efficacia, trasparenza e correttezza della pubblica amministrazione.
La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 10 contrari (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista, Civici Riformisti), nessun astenuto.
«Il provvedimento riguarda l’individuazione di criteri e principi che guideranno, poi, all’approvazione del regolamento degli uffici e dei servizi, che tra i regolamenti si può dire l’unico di competenza esclusiva della giunta, mentre il consiglio comunale è chiamato ad approvare appunto i criteri generali – ha sottolineato l’assessore all’organizzazione della struttura comunale Margherita Semplici –. Questi criteri prendono le mosse dal quadro normativo attuale e introducono alcune tematiche, come quelle del linguaggio inclusivo, della trasparenza, delle impostazioni in merito alla natura dei controlli sulla qualità e sulle performance dei dipendenti. Dovranno essere tradotte nel contenuto del prossimo regolamento sugli uffici e sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.»
Sul documento sono stati presentati dai gruppi consiliari Civici e Riformisti, Partito Democratico, Pistoia Ecologista e Progressista 14 emendamenti, quattro dei quali sono stati accolti e due ritirati, mentre gli altri sono stati respinti dal voto dell’aula.