Ieri pomeriggio a Villa Cappugi si è riunita una discreta folla per Roberto Vannacci. Chi voleva partecipare si era dovuto prenotare, per motivi di sicurezza. Cinzia Cerdini con l’associazione ABC aveva organizzato l’incontro con il generale per la presentazione dei suoi due libri. Il primo “Il mondo al contrario” ultra noto e fonte della controversa ma ormai innegabile notorietà dell’autore e il secondo “Il coraggio vince” nato proprio dalla necessità dichiarata di farsi conoscere per quanto ha fatto e come ha vissuto, con la sua professione, al servizio
dell’Italia. I tanti che si sono presentati all’appuntamento hanno incontrato per primi gli agenti di pm e i Carabinieri, tanti anche loro, troppi forse. Gli ammiratori del generale Vannacci hanno voluto farsi una foto con lui e poi, dopo qualche parola scambiata con i giornalisti, tutti insieme nella sala di Villa Cappugi, le 240 sedie predisposte erano tutte occupate, altri sono rimasti in piedi. Il giornalista Francesco Ippolito, scelto per l’interlocuzione con l’autore, ha favorito gli applausi che si sono liberati frequenti e convinti più volte. Il generale ha esposto con semplicità il suo pensiero partendo dall’assunto che apre il primo libro, tante cose nel mondo contemporaneo sono “al contrario” del buonsenso. Roberto Vannacci ha una bella parlantina, migliore delle sua prosa, sciolta e articolata, evita di annoiare, del resto ogni capitolo del libro è assistito da una “Bottom Line At The End” come la definisce l’autore, una sintesi, un concentrato, il succo del discorso.
Roberto Vannacci è del ‘68, un anno molto significativo della nostra era, l’anno in cui i diritti hanno iniziato ad ampliarsi, si sono dilatati all’inverosimile, liberando energie e allo stesso tempo creando esagerate aspettative, e lui che a vederlo in borghese è come se fosse in divisa, composto, asciutto, netto, rivendica i diritti per tutti purché a quelli corrispondano i doveri, si dichiara favorevole all’immigrazione perché i migranti sono individui, afferma convintamente che si è italiani quando le nostre origini lo sono e conclude a favore della diffusione più ampia possibile della ricchezza, per tutti, ricchezza che deve venire dal lavoro, dalla produzione, dall’impegno. Buonsenso.
Cinzia Cerdini consigliera della Lega, visibilmente lieta della riuscita della giornata ci ha detto che “la casa editrice dei libri di Vannacci non ha trovato librerie disponibili a Pistoia e si è rivolta alla Mondadori di Montecatini che ha venduto circa 150 libri propri oltre ai 25 che Roberto aveva con sé”. Ci ha detto anche di voler ringraziare tutti dispiaciuta solo per i rappresentanti delle forze dell’ordine che sono dovuti rimanere di guardia dalle 17 fino alla mezzanotte, alla fine della cena, (cui hanno partecipato 72 persone) “per colpa di qualche leone da tastiera che non ha nemmeno avuto il coraggio di venire a dire in faccia al Generale ciò che invece gli è riuscito scrivere”.
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